PremessaTenere chiusi i Pink Floyd nella sezione "Psychedelic Rock" mi pare ingiusto ma d'altronde non possiamo fare altrimenti; Come potrà accorgersi chiunque abbia mai ascoltato album diversi è difficile definire la musica floydiana entro i normali limiti stilistici.
I pink floyd sono il mio gruppo preferito, quindi spero non me ne vorrete se ogni tanto il mio discorso si farà estremamente adulatorio.
BibliografiaNel 1964, a Cambridge, presso il politecnico di architettura nacque uno dei più importanti gruppi pshychedelick/progressive/soft/classic rock. Di origine britannica -appunto- i Pink Floyd nel corso della loro carriera spopolano in tutte le classifiche facendo appassionare giovani e non.
Possiamo inoltre affermare che i Floyd hanno creato un vero e proprio culto attorno al loro gruppo.
Come abbiamo detto, i Floyd sono nati nel 1964 quando Roger Keith Barrett (vedi curiosità su Barrett) incontrò George Roger Waters che suonava il basso in un gruppo i quali altri componenti furono: Nicholas Berkley Mason, bassista, e Richard William Wright, tastierista.
I quattro si trovarono subito in armonia e diedero dapprima il nome di "Tea Set", poi di "The Pink Floyd Sound" e infine di "Pink Floyd" alla band. Il connubbio delle parole Pink e Floyd deriva dai blues man preferiti da Barret (Pink Anderson e Floyd Council).
Due anni più tardi il gruppo comincio ad esibirsi nel locale che li renderà famosi l'UFO club; all'interno dell'UFO la band sperimenta la tecnica light-show che li accompagnerà in ogni live che faranno; questa tecnica insieme alla psichiedelicità degli arrangiamenti, ai testi parascientifici o fantascientifici porteranno la band nel olimpo dello psychedelic rock.
In questa prima parte della loro carriera la band, infatti, predilige pezzi di chiaro stampo psichedelico sebbene si noti già la tendenza alla sperimentazione che li porterà al successo in tutti gli stili musicali annessi.
Tra i tanti ascoltatori che si recarono all'UFO, sembra che anche Paul McCartney si sia recato nel locale per ascoltare i Floyd in una performance.
Cominciò così la carriera di uno dei più grandi gruppi mai esistiti.
Nel 1967, registrato negli Abbey Road Studios, pubblicato sotto l'etichetta EMI, i Floyd producono il loro primo capolavoro. L'apice dei PF psichedelici. The Piper at the Gates Of Dawn.
Le tracce contenute nell'album portano tutte la firma di Barret tranne "Take Up Thy Stethoscope and Walk" composta da Richard Wrighte, "Interstellar Overdrive" e "Pow R. Toc H." che portano la firma di tutti e quattro.
Quest'album è stato pubblicato negli U.S.A. con il solo nome de "Pink Floyd" e diversi brani non erano contenuti in esso bensì era contenuto il brano: "See Emily Play", il secondo singolo dei pf, rimasto sempre inedito se non perchè inserito in alcune raccolte.
- Citazione :
È un connubio tra musica e turbamenti onirici provocati dallo stato trascendentale, accompagnati da testi che richiamano le fiabe e le ninnenanne inglesi, elemento tipico della produzione barrettiana. Grazie a queste ispirazioni, all'acido e l'aiuto del resto del gruppo (di cui allora era il leader), il genio bizzarro di Barrett si è scatenato al massimo, producendo ciò che è la summa del suo inconfondibile stile musicale (che ha poi portato avanti coi progetti solistici).
Così viene definito l'album "The Piper at the Gates of Dawn" dal compilatore dell'omonima voce su wikipedia, penso che mi sarebbe decisamente difficile migliorare una definizione del genere.
L'anno sucessivo, sull'onda del successo i Floyd pubblicano, sempre per EMI, "A saucerful of secrets". La data del declino di Barret e di inizio alla lavorazione dell'album coincidono, il gruppo chiama così a fare da supporto al gruppo un conoscente: David Jon Gilmour.
Durante la registrazione dell'album, sempre eseguita negli Abbey Road Studios, la presenza di Barret diventà un peso per il gruppo; gli effetti dell'LSD e della schizzofrenia del chitarrista stanno divagando nell'artista (vedi curiosità su Barrett).
Nel prodotto finale il contributo del chitarrista-fondatore è minimo sebbene di un certo spessore; è opera sua la chitarra di "Remember a Day" (il cui primo titolo fu Sunshine), "Set the Controls for the Heart of the Sun" e "Jugband Blues", scritta e cantata da lui stesso.
Diverse le congetture sulla copertina dell'album riportante le parole: y d pinkfloyd p.
Com'è ragionevole pensare molti appasionati credono che la grafica sia data dell'ipotetica ripetizione del nome "pink floyd": pink floyd pink floyd pink floyd.
Altri, non convinti dallo spazio lasciato tra la "Y" e la "D", pensano si tratti di un tributo a Roger "Syd" Barret: (s) y d pinfloyd p(ink floyd).
Il declino di Barrett mette le briglie del gruppo nelle mani di Roger Waters. I Floyd tentano quattro date con una formazione a cinque (con Barrett e Gilmour), purtroppo Syd è sempre più dissociato dagli altri quattro e non è altro che l'ombra del ragazzo pittore di qualche anno prima.
Dopo aver tentato la cariera solista (The Madcap laughs e Barrett, 1970) e dopo aver tentato di creare alcune band si ritira a vita privata.
workin' on